Il 22 novembre 2016 presso il Museo MAXXI di Roma, una intensa giornata di lavori ha coinvolto i più importanti stakeholder impegnati nel settore ambientale per predisporre la Carta su Educazione Ambientale e Sviluppo Sostenibile firmata dal Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e da Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gianluca Galletti.
“Dopo 16 anni – spiega il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani, che ha dato il via all’Officina delle Idee - ci ritroviamo insieme con tutti i rappresentanti del mondo dell'ambiente per tracciare un percorso condiviso che produca i contenuti dell'educazione ambientale e gli strumenti necessari a metterli in pratica”.
Al Tavolo, coordinato dal Direttore Generale Gaia Checchucci, erano presenti le Autorità dei Distretti Idrografici maggiormente impegnati sul versante dell’educazione ambientale Vera Corbelli, Bernardo Mazzanti, Francesco Baruffi, oltre a Roberto Oreficini Rosi già capo della Protezione Civile, Renato Drusiani di Federutility, Raffaella Zucaro del CREA ed illustri esponenti delle Istituzioni impegnate nel settore.
“Puntare sul fascino della scienza per attrarre interessi delle giovani generazioni – indica il Direttore f.f. IRSA Vito Felice Uricchio – spiegando che l’ambiente a-biotico è strettamente connesso con l’ambiente naturale e con l’ambiente umano e che la qualità delle acque è il risultato di 4,5 miliardi di anni del nostro pianeta, ma anche di pratiche gestionali, di modelli di consumo e di utilizzo, di modelli di governo del territorio”. “Occorre porre al centro delle strategie educative il soggetto che apprende, per trasformarlo in interlocutore prioritario e mediatore della conoscenza, utilizzando approcci tecnologici di nuova generazione che vanno oltre l’educazione formale e non formale per approdare a modelli per mezzo dei quali, anche inconsapevolmente, si originano nell'individuo fenomeni educativi. Questo approccio, altrettanto importante e spesso legato alla quotidianità, permette l'acquisizione di alcuni valori fondamentali, di molte abilità anche sociali e di conoscenze che potranno rivelarsi basilari nelle scelte di vita future. La famiglia, le conoscenze, il contesto sociale, i mass media unitamente alla qualità del contesto culturale sono variabili importanti di questo aspetto dell'educazione”.
“In coerenza con la prospettiva dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il tema della tutela e gestione delle acque assume centralità in quanto le risorse idriche risentono degli effetti di tutte le politiche di gestione di un territorio, comprendendo le politiche agricole, zootecniche, industriali, energetiche, turistiche, di pianificazione degli ambienti urbani e naturali, della sicurezza, etc.
La necessità di comunicare le complessità riferite al tema acqua ad una popolazione studentesca può oggi beneficiare di tecnologie educative basate su strumenti in grado di cogliere aspetti ambientali ma anche culturali e sociologici, favorendo un approccio olistico che punta all’integrazione tra pensiero da trasferire e pratica operativa. Attraverso le tecnologie e le metodologie attualmente disponibili è possibile utilizzare una svariata quantità di linguaggi sia verbali che non verbali, fatti di emozioni, di suoni, d’immagini, di colori”.
In tale direzione è stato presentato e distribuito alle Massime Autorità il Volume appena pubblicato “I Metodi e le tecnologie per l’educazione ambientale” di E.Brugnoli, V.F. Uricchio, R. Lamaddalena, G. Calvano, S. D’Arpa.