Il 31 dicembre 2018 si è concluso il Progetto di Grande Rilevanza finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale (MAECI) nell’ambito del Programma di Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Italia e gli Stati Uniti d’America dal titolo “Metodi predittivi per lo studio del flusso preferenziale nella zona insatura in rocce porose e fratturate”. Il progetto, coordinato dalla dott.ssa Maria Clementina Caputo dell’IRSA in team con il dott. De Carlo, la dott.ssa Masciale, la dott.ssa Turturro e l’ing. Vurro, ha visto la partecipazione come partner straniero di un team di ricercatori dell’ U. S. Geological Survey di Menlo Park, California, nelle persone del dott. J. Nimmo e dott.ssa K. Perkins. Inizialmente finanziato per due anni, il progetto ha avuto un’estensione di un ulteriore anno a seguito della firma dell’Addendum al Programma Esecutivo Italia – USA 2016-2017 avvenuta il 3 aprile 2017.
L’obiettivo del progetto è stato migliorare la comprensione dei processi che interessano la zona insatura in termini di flusso preferenziale e ricarica degli acquiferi, integrando dati sperimentali, provenienti da prove di campo e di laboratorio, con approcci modellistici. I risultati hanno consentito di definire modelli predittivi della risposta dell’acquifero agli eventi piovosi, migliorando la comprensione del comportamento idrodinamico dell’acquifero stesso e formulando relazioni sito specifiche tra le caratteristiche idrogeologiche e i processi che regolano la qualità e quantità delle acque sotterranee.
Il contributo del gruppo di ricerca italiano ha riguardato la determinazione sperimentale delle caratteristiche idrauliche delle rocce in condizioni non sature, implementando setup sperimentali sia di laboratorio, quali il QSC Method sia di campo, con l’ausilio di tecniche geofisiche non invasive. Il gruppo di ricerca americano, invece, ha contribuito con la sua consolidata competenza nello sviluppo di modelli numerici e codici di calcolo fisicamente basati, in grado di fornire modelli predittivi caratteristici del sito studiato.
L’integrazione e la collaborazione sinergica tra i due gruppi di ricerca ha consentito di raggiungere i risultati attesi che hanno suscitato l’interesse del Console Generale d’Italia a San Francisco rappresentato in un incontro tenutosi a settembre scorso con la Dott.ssa Caputo, il Dott. Nimmo e la Dott.ssa Perkins. Successivamente il Console ha manifestato, in una nota ufficiale di apprezzamento, il suo interesse per il lavoro svolto auspicando future collaborazioni con l’USGS su nuovi temi di ricerca per i quali ha assicurato il sostegno del Ufficio Scientifico del Consolato Generale.
(In allegato la nota del Console)