Grazie ad una concreta e fattiva collaborazione tra BrianzAcque, ATO MB e CNR - Istituto di Ricerca sulle Acque, l’acqua della Brianza è sempre più controllata e di qualità.
La scelta delle classi da analizzare e la messa a punto dei relativi metodi analitici è stata possibile grazie all’esperienza acquisita da CNR IRSA in questo settore nell’ambito di progetti di ricerca nazionali ed europei. CNR IRSA ha fornito inoltre l’indispensabile supporto nell’interpretazione e nell’analisi dei risultati anche in termini di valutazione del rischio.
Tra le prime classi sottoposte ad indagini di screening per verificarne l’eventuale presenza nelle acque prelevate nelle falde e destinate alla potabilizzazione, sono state scelte le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) per poter rispondere in tempi brevi all’allarme lanciato per la loro diffusione in acque sotterranee di alcune province del Veneto a seguito di un grave episodio di inquinamento industriale messo in luce proprio dal gruppo di ricerca del CNR IRSA e ampiamente riportato dalle cronache nazionali.
I risultati della ricerca hanno mostrato che l’acqua distribuita attraverso i 3.091 km di rete idrica da BrianzAcque, non solo ha costantemente rispettato i limiti previsti della normativa cogente, ma può essere considerata sicura anche rispetto alle classi di inquinanti emergenti monitorati. Anche nei rari casi di riscontro positivo in minime tracce nei campioni destinati alla potabilizzazione, l’acqua è stata oggetto di valutazioni tossicologiche svolte dai ricercatori CNR IRSA anche con il confronto con i valori soglia e i protocolli di valutazione del rischio disponibili in ambito nazionale ed internazionale.
Vito Felice Uricchio, direttore CNR IRSA, ha dichiarato: "Le relazioni interorganizzative che si sono stabilite tra CNR-IRSA e BrianzAcque contribuiscono efficacemente ad agevolare collegamenti di filiera, che a loro volta si sono evoluti in rapporti di collaborazione stabili, finalizzati a valorizzare sia l’innovazione che la complementarietà delle qualità, delle competenze e dei mezzi strumentali ed impiantistici. Tali relazioni, se caratterizzate, come nella nostra fattiva e concreta collaborazione, dagli attributi di olismo, interdipendenza ed equifinalità, consentono di cogliere impulsi innovativi che materializzano le giuste consonanze tra qualità della ricerca e della gestione nel settore delle acque, nel segno della sostenibilità”.
“BrianzAcque – ha aggiunto Stefano Polesello, responsabile della sede di Brugherio di CNR IRSA - è tra i primissimi gestori pubblici italiani ed europei, ad aver investito importi significativi per dotarsi di strumenti di ricerca così sofisticati, in grado di individuare sostanze presenti nell’acqua e poco o per nulla conosciute”.
L’accordo di collaborazione siglato il 23 giugno 2015 tra Brianzacque, ATO MB e l’Istituto di Ricerca sulle Acque, oltre ad aver portato proficue collaborazioni in numerosi ambiti che comprendono il Monitoraggio continuo per le Acque reflue Urbane ed Industriali per l'ecoindustria (MAUI), il progetto I-ZEB e una imponente attività analitica svolta in collaborazione, rappresenta il punto di partenza per nuovi accordi finalizzati ad obiettivi fortemente innovativi, indirizzati a specifici problemi relativi al territorio di Monza e Brianza, ma in una prospettiva sicuramente regionale con l’obiettivo di fornire un supporto scientifico e operativo d’eccellenza.